10 anni di whistleblowing e WhistleB in occasione della Giornata internazionale dei whistleblower
Il 23 giugno 2021 ricorre la Giornata internazionale dei whistleblower. È il giorno in cui si celebra il valore di quelle persone che segnalano condotte illecite o non etiche a cui hanno assistito oppure di cui sospettano l’esistenza. Il 2021 segna anche dieci anni dalla fondazione di WhistleB. Vorremmo rendere omaggio ai segnalanti nel mondo con questo sguardo al passato, passando in rassegna i cambiamenti dell’ultimo decennio e il ruolo che WhistleB ha giocato in questa rivoluzione.
Leggi questa intervista con Karin Henriksson, uno dei fondatori di WhistleB, ora parte di NAVEX Global.
Come è cambiato l’atteggiamento nei confronti del whistleblowing negli ultimi 10 anni?
Abbiamo assistito a un cambiamento importante. Quando abbiamo fondato WhistleB dieci anni fa, a volte le persone si chiedevano perché fosse necessario un servizio di segnalazione. Qui nei Paesi nordici, conosciuti per le organizzazioni piatte e forse per uno stile di leadership meno gerarchico e una politica della “porta aperta”, la gente partiva dal presupposto che tutto venisse fatto nel pieno della trasparenza. In altre parti d’Europa, come nella Francia di 10 anni fa, probabilmente la reazione che avremmo ottenuto sarebbe stata “questo non fa parte della nostra cultura”. In altri Paesi, come la Spagna e il Portogallo, c’erano regolamenti che limitavano le segnalazioni anonime, probabilmente a causa degli svantaggi riconducibili all’anonimato nel whistleblowing.
Oggi sappiamo che nessuna organizzazione è sicura, anche se al suo interno vige una cultura armoniosa e una buona leadership. C’è sempre la possibilità che una persona possa agire in modo non etico. Le aziende comprendono il valore del whistleblowing: che si tratti di mitigazione del rischio, riduzione dei costi, protezione del marchio, sostenibilità, benessere dei dipendenti oppure conformità con l’imminente Direttiva UE, che richiede un canale di segnalazione per tutte le organizzazioni con 50 o più dipendenti.
Che cosa ha favorito questo cambiamento positivo nei confronti dei segnalanti anonimi?
Vorrei evidenziare una serie di eventi specifici che hanno messo in moto il cambiamento, a partire dal più notevole, il movimento #MeToo. Le molestie sessuali sono state messe a tacere per molto tempo. Poi, improvvisamente, grazie a questo movimento e a personalità forti e coraggiose, sono diventate di dominio pubblico. Segnalare è diventato più accettabile. Chi segnalava veniva ascoltato e supportato. Tuttavia, i social media e i mezzi di comunicazione di massa sono stati utilizzati come canali di segnalazione volti a portare avanti questo cambiamento. Noi vogliamo creare canali sicuri in modo che i problemi possano essere affrontati all’interno dell’organizzazione stessa (qualora possibile).
Un altro “evento”, se possiamo definirlo così, è stato lo scandalo dei dati di Cambridge Analytica, un caso in cui abbiamo notato un approccio più “positivo” nei vari media. Il segnalante è stato celebrato come un eroe, piuttosto che essere dipinto come piantagrane o persona sleale. Anche questo nuovo approccio nei media è stato decisivo.
Infine, le leggi di tutto il mondo hanno cominciato a rispecchiare questa nuova tendenza. Attualmente le leggi in materia di protezione dei dati, quelle sulla protezione dei whistleblower e le leggi che proteggono i segnalanti anonimi da eventuali ritorsioni si fanno sono sempre più stringenti. Tutte queste tutele semplificano notevolmente l’esistenza dei whistleblower e garantiscono aziende più trasparenti.
Come hanno reagito le aziende?
L’effetto positivo ha investito anche le segnalazioni all’interno delle organizzazioni. Le grandi aziende e i maggiori investitori volevano dimostrare la loro politica di ‘tolleranza zero’ e agire contro ogni forma di comportamento non etico: molestie sessuali, corruzione, riciclaggio di denaro e così via. Tuttavia, affrontare tali condotte è difficile senza avere prove affidabili; prove che possono essere fornite abbastanza velocemente solo da chi subisce tali comportamenti o da chi li sospetta.
Pertanto, è stato compreso il valore dei segnalanti anonimi sul posto di lavoro e l’importanza di uno strumento di segnalazione sicuro. Poiché individuare e affrontare i problemi laddove si verificano è meno dannoso e costoso, le organizzazioni hanno iniziato a considerare un approccio più sistematico al whistleblowing, dalla creazione della cultura giusta alla gestione e, se necessario, all’indagine appropriata dei casi. Da un lato, ciò significa consentire ai dipendenti e alle altre parti interessate di lanciare l’allarme in modo anonimo. Dall’altro, ciò presuppone l’implementazione di canali solidi, sicuri e affidabili che incoraggino le persone a segnalare.
In che modo la Direttiva UE sulla protezione dei whistleblower avrà un impatto sul mercato e sui segnalanti anonimi della regione?
Speriamo che l’impatto più importante rispecchi lo scopo previsto della Direttiva: scoprire condotte che violano le leggi comunitarie, tutelando al contempo gli informatori che le segnalano.
Nella pratica, ciò significherà che tutte le aziende con 50 o più dipendenti all’interno dell’Unione europea dovranno avere un canale di segnalazione in cui le persone possono denunciare presunte condotte illecite e che tutti i segnalanti, così come le loro identità, saranno tutelati. Per dare seguito a queste segnalazioni, ci deve essere un processo di indagine, gestito da una o più persone indipendenti, e occorre fornire un feedback al segnalante. Al centro della Direttiva c’è il segnalante anonimo e questo non ha precedenti.
Di conseguenza, oggi assistiamo a una domanda completamente diversa dei nostri prodotti. È emerso un nuovo mercato.
Com’è stato questo viaggio di 10 anni per WhistleB?
È stato favoloso! E mentre gli atteggiamenti, le normative e il mercato sono cambiati (in meglio, per fortuna), il nostro scopo è rimasto lo stesso. Come fondatori di WhistleB, io e Gunilla avevamo già maturato esperienza nel campo della sostenibilità e dell’etica aziendale. Fin dall’inizio, lo scopo perseguito da WhistleB era rendere il mondo aziendale, la società e le organizzazioni più aperte e trasparenti.
E questo principio è stato anche alla base del sistema WhistleB . Al fine di conformarsi al Sarbanes-Oxley Act degli Stati Uniti, nel 2002 sono stati istituiti dei numeri per i segnalanti anonimi. Ma questi non potrebbero essere utilizzati in Europa a causa delle numerose lingue e alle leggi più severe in materia di privacy dei dati. Inoltre, eravamo anche fortemente convinte che gli informatori non avrebbero mai parlato se non avessero avuto fiducia nel sistema. Di conseguenza, le aziende non avrebbero tratto alcun vantaggio dalle segnalazioni.
Così abbiamo iniziato a vedere come si potesse segnalare in sicurezza in molte lingue diverse per rendere il processo di segnalazione il più semplice possibile. Abbiamo sviluppato una piattaforma web per la gestione sicura dei casi di whistleblowing e abbiamo previsto fin dall’inizio la possibilità di un dialogo con il segnalante anonimo.
È davvero gratificante vedere che la maggior parte delle organizzazioni sta seguendo questa strada. In questi 10 anni, le aziende hanno intensificato la loro responsabilità sociale e si sono sforzate per attuare politiche più trasparenti e pratiche più etiche. Il whistleblowing è diventato parte integrante di questo impegno.
Come è cresciuta l’azienda?
Per molti anni, siamo cresciuti con i nostri clienti e al passo con le loro esigenze. Alla fine del 2019, siamo diventati parte di NAVEX Global. Questo ci ha permesso di concentrarci ancora di più sullo sviluppo online del nostro servizio e, facendo parte di una società leader di conformità e gestione del rischio, i nostri clienti possono ora beneficiare di una serie di altri strumenti di conformità, ESG e, per l’appunto, prevenzione dei rischi.
Anche il nostro team ha rappresentato un fattore chiave per la nostra crescita. Abbiamo un fantastico gruppo di persone che lavorano in diversi Paesi e online da anni. Siamo stati tra i primi a introdurre lo smart working. Tuttavia, questa modalità richiede dipendenti motivati che si assumono responsabilità e prendono iniziativa. E il nostro team di professionisti è esattamente così.
A mio parere, abbiamo tutte le carte in regola per una crescita continua, dato che vantiamo dieci anni di esperienza con una piattaforma di whistleblowing online. Oggi, le organizzazioni bramano soluzioni digitali per la conformità e la gestione del rischio e, avendo iniziato presto, abbiamo davvero un vantaggio competitivo nel whistleblowing.
Come si è sviluppato il prodotto?
Siamo stati digitali fin dall’inizio e di recente abbiamo investito in modo significativo nell’onboarding online, nell’acquisto e nella digitalizzazione dei processi accessori.
La facilità d’uso è sempre stata una priorità. Serve a eliminare le difficoltà relative al processo di segnalazione rendendo il canale intuitivo per il whistleblower. Ma deve anche essere intuitivo per coloro che gestiscono o indagano sui casi, per aiutarli ad applicare un processo strutturato e a essere conformi alle nuove normative. Ciò è particolarmente importante per l’ampio segmento di PMI che sappiamo avrà bisogno del nostro aiuto nei prossimi anni.
Questa semplicità di utilizzo, però, non deve essere scambiata con una semplicità delle funzionalità. Nel corso degli anni, siamo stati guidati dalle richieste dei clienti e abbiamo aggiunto numerose funzioni. Il sistema consente il dialogo con i segnalanti anonimi. Ha diverse autorizzazioni utente e offre una comunicazione sicura. Le aziende possono selezionare canali differenti per diversi tipi di destinatari o segnalanti, nonché statistiche avanzate e funzionalità di reporting.
Di conseguenza, di recente ci siamo concentrati sulla creazione di pacchetti per il servizio. Vogliamo che i nostri clienti possano scegliere solo ciò di cui hanno bisogno: un’azienda nazionale più piccola può aver bisogno di una sola lingua; una multinazionale, invece, ha a disposizione più di 60 lingue e una gamma di canali.
Qual è la nicchia del prodotto WhistleB oggi?
Siamo particolarmente bravi ad aiutare le aziende europee ad avviare un servizio di segnalazione in modo semplice e rapido, compreso un valido processo di onboarding, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda. Il nostro sistema è conforme ai requisiti della Direttiva UE sulla protezione dei whistleblower.
In futuro, cosa possiamo aspettarci dal prodotto WhistleB?
Diventare un’azienda NAVEX Global ci ha dato un notevole vantaggio per sviluppare il servizio WhistleB più velocemente. La digitalizzazione, infatti, accelera sia i requisiti che le soluzioni. WhistleB continuerà ad essere un prodotto forte e separato nel portfolio dei servizi NAVEX Global, principalmente per le aziende europee che operano anche a livello internazionale. Vediamo anche che la questione della privacy dei dati è molto importante per i clienti europei. Pertanto, continueremo a concentrarci su questo aspetto. Come prodotto NAVEX Global, non vediamo l’ora di poter fornire un’offerta di servizi di conformità più ampia ai clienti, da un unico fornitore.
Vorrei anche evidenziare il nostro Programma di partenariato di WhistleB. Abbiamo lavorato con i partner per molto tempo, ma al momento stiamo assistendo a una crescente domanda in Europa da parte di professionisti come studi legali, investigatori, specialisti del lavoro e altri che vorrebbero collaborare con noi. WhistleB fornisce una piattaforma sicura, intuitiva e basata sul web e i nostri partner garantiscono esperienza nell’elaborazione e nell’indagine dei casi.
Abbiamo partner attivi in tutta Europa e i nostri clienti comuni beneficiano dell’esperienza di due organizzazioni che si occupano della ricezione, dell’elaborazione e dell’indagine dei casi.
Quale sarà la situazione del whistleblowing e dei segnalanti anonimi tra 10 anni?
Nel prossimo decennio, credo che avere un servizio di whistleblowing all’interno delle organizzazioni sarà del tutto normale. Nessuno ci penserà più. La responsabilità aziendale è una tendenza in crescita così come gli sforzi per eliminare la corruzione, distruttiva per la società, le molestie che possono avere conseguenze catastrofali o altre condotte che possono mettere a rischio le aziende.
La lealtà verso il datore di lavoro implicherà la responsabilità di segnalare i problemi internamente; la lealtà verso i dipendenti significherà permettere di farlo in sicurezza.
I segnalanti saranno visti come fari di integrità professionale o morale, semi per il cambiamento e membri che danno valore aggiunto all’organizzazione o alla sua rete. Beh, almeno lo spero!
Risorse utili per il whistleblowing in occasione del suo 10° anniversario e della Giornata internazionale dei whistleblower
Per incoraggiare e consentire alle organizzazioni di supportare i segnalanti e il whistleblowing, mettiamo a disposizione quanto segue:
- E-book gratuito di WhistleB: La guida completa per l’implementazione di una soluzione di segnalazione che aumenta la soddisfazione di clienti e dipendenti (in lingua inglese). Scarica l’e-book oppure ordina una copia cartacea su Amazon o Bokus.
- Infografica NavexGlobal: Cosa deve sapere il Consiglio di amministrazione sul whistleblowing (in lingua inglese)
- Webinar per la Giornata internazionale dei whistleblower (in lingua inglese)
Buona Giornata internazionale dei whistleblower!
Karin Henriksson, co-fondatrice e Senior Advisor, WhistleB
karin.henriksson@whistleb.com
+46 70 444 32 16